Cari Amici,
in più di uno dei nostri incontri abbiamo avuto modo di riflettere su come, in accordo alla Società e spesse volte in ritardo rispetto al suo evolversi, anche l’ordinamento giuridico muti nel tempo.
Nelle pregresse occasioni ciò è stato fatto con riguardo a singoli istituti o specifici settori e uno dei tratti di maggior rilievo è stata la percezione del lento ma progressivo ingresso, in un sistema in allora impermeabile e sostanzialmente incentrato sulle forme di esercizio del potere e di suo controllo, di tratti propri del diritto civile quale suo correttivo e riequilibrio della organizzazione amministrativa nella relazione con i singoli.
Vi è stato quindi un progressivo erodersi della Amministrazione intesa come potere conformatore del sociale e un progressivo abbandono, di conseguenza, del modello autoritativo verso una sempre più ampia assunzione diretta di responsabilità in capo al privato sicché, ad esempio, con l’istituzione della SCIA il tradizionale e risalente modello del controllo preventivo si è ribaltato verso quello della verifica successiva della effettiva rispondenza dell’agire privato al modello legale posto a presidio dell’interesse collettivo.
Di ciò, sul piano della disciplina positiva, sono state prima espressione le cosiddette “privatizzazioni”, così come sul piano della evoluzione della tutela della sfera giuridica del privato il punto di svolta è certamente nella decisione 500 della Corte di Cassazione.
Il fenomeno, come ho detto, lo abbiamo ad oggi affrontato nel contesto di relazioni relative a profili particolari, sostanziali o processuali, ma mai analizzato quale suo effetto di insieme sull’intero sistema di diritto amministrativo.
Questo è stato l’oggetto di uno studio di recentissima pubblicazione, nel quale l’Autore si è prefisso lo scopo di analizzare in qual misura l’ingresso di istituti propri del diritto civile nel tessuto del diritto amministrativo tradizionale abbia su di esso inciso, modificandolo in modo così radicale da indurlo ad una vera e propria mutazione che, a sua volta, sembra ingenerare un processo osmotico di ingresso del modello concettuale pubblicistico negli istituti del diritto privato.
Si è, in altre parole, in un momento storico della evoluzione sociale e delle regole che governano la vita associata che comporta la duplice consapevolezza di come il governo degli interessi collettivi non possa prescindere dalla valorizzazione della tutela più solida dell’interesse individuale e, per contro, di come i diritti connessi a quest’ultimo a loro volta non possano essere esercitati se non nella consapevolezza della necessità della tutela di interessi superindividuali.
In sintesi, vi è un lento confluire di due ordinamenti che sembra evolvere nella direzione di un nuovo e più complesso ordinamento giuridico, una vera e propria sorta di diritto comune nell’età contemporanea.
Ed è su questi temi che vengo ad invitarVi ad un incontro nel quale più studiosi interverranno per esprimere le proprie valutazioni su questa ipotesi di lavoro e visione prospettica del futuro, in modo da stimolare anche il dialogo alla luce della nostra quotidiana esperienza lavorativa.
Vengo così ad invitarVi al
Terzo incontro del ciclo “Alla ricerca del filo d’Arianna” anno 2019
- lunedì 25 marzo 2019 ad ore 14,30
- Relatori:
Prof. Giampiero Paolo Cirillo, Presidente di Sezione del Consiglio di Stato
Prof.ssa Iole Fargnoli, Ordinario di Diritto Romano e Istituzioni di Diritto Romano presso
l’Università degli Studi di Milano
Dott. Dario Simeoli, Consigliere di Stato
Prof. Avv. Mario Pilade Chiti, già Ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Firenze
Prof. Avv. Guido Greco, già Ordinario di diritto amministrativo presso l’Università Statale di Milano
- Tema: “La koinè giuridica, ovvero la trasformazione del diritto amministrativo”
L’incontro si terrà presso la sede del TAR Lombardia in Milano, a via Corridoni n. 39.
Per consentirne l’ordinato svolgimento, le operazioni di registrazione degli iscritti ai fini dell’acquisizione del credito formativo avranno inizio dalle ore 14,20 e termine alle ore 14.50: al di fuori di tali orari non sarà possibile l’accesso all’aula della conferenza.
A tutti Voi il mio più cordiale saluto.
(Giancarlo Tanzarella)