Cari Amici,
l’incontro che vengo a proporVi è frutto di una occasionale conversazione a margine di un convegno del giugno passato di tutt’altro oggetto nel quale si è comunque dibattuto dell’influenza che il diritto comunitario spiega sugli istituti giuridici italiani.
È, quest’ultimo, un tema che abbiamo già più volte affrontato mentre, fino ad oggi, mai abbiamo fra noi avuto occasione di guardare da vicino una Istituzione amministrativa europea cui l’Ordinamento affida un compito diretto di amministrazione degli interessi radicati nei singoli Stati membri perché si tratta di interessi la cui corretta gestione si riflette sull’equilibrio della Unione.
Più in particolare, quella occasionale conversazione ha avuto ad oggetto le problematiche delle Banche, del controllo della correttezza della loro gestione e del fatto che questo controllo sia in buona misura passato al livello sovranazionale nel cui contesto costituisce uno dei tre elementi fondanti quella che gli studiosi del settore chiamano la Unione Bancaria Europea.
Mi si è così aperto lo spiraglio su un mondo sconosciuto e ho avuto occasione di “sentire” (ogni altra descrizione sarebbe inappropriata) che vi sono provvedimenti di natura amministrativa che incidono direttamente su persone giuridiche dei singoli Stati membri con volontà direttamente opponibili sia in via amministrativa che giudiziale avanti istituzioni amministrative e giurisdizionali della Unione.
Ho così, ancora una volta, potuto avere occasione di volgere lo sguardo ad un futuro nel quale già siamo immersi (come fu quando, in due momenti, con Fabrizio Fracchia e Juan Carlos De Martin prima, e con Michele Cozzio, da ultimo, abbiamo parlato dello stato della relazione fra Ordinamento giuridico e internet) e ho ottenuto da chi me ne parlava la disponibilità a riferircene in modo più dettagliato, riprendendo – nel breve spazio del nostro convegno – i temi che sono stati oggetto di ben altro approfondimento in un volume scritto in collaborazione con uno studioso di diritto commerciale e del quale mi è stato consentito di poter unire a questa mia la introduzione perché la complessità delle tematiche è tale che non sarei capace di poterla efficacemente riassumere.
Il tema è dunque quello della Unione Bancaria Europea e sarà svolto dal relatore – che me
ne ha voluto anticipare l’impostazione – secondo la tecnica che nella letteratura storicistica tedesca è detta della ringkomposition, così che muovendo dal quesito del perché possa essere di interesse di un amministrativista l’incuriorsirsi della disciplina dell’Unione Bancaria Europea, si giunga alla conclusione della sua dovuta ragione d’essere per il tramite della presa di coscienza di come in concreto si sviluppi e radichi un diritto amministrativo europeo incidente su un settore vitale della economia di ogni singolo Stato membro e, nel suo insieme, della Unione.
Vengo così ad invitarVi al
Nono incontro del ciclo “Alla ricerca del filo d’Arianna” anno 2018
- lunedì 26 novembre 2018 ad ore 14.30
- Relatore: Prof. Avv. Mario Chiti, professore ordinario di diritto amministrativo presso l’Università degli Studi di Firenze
- Tema: “Il diritto dell’unione bancaria europea: stato dell’arte, prospettive, incidenza sul diritto italiano”
L’incontro si terrà presso la sede del TAR Lombardia in Milano, a via Corridoni n. 39.
Per consentirne l’ordinato svolgimento, le operazioni di registrazione degli iscritti ai fini dell’acquisizione del credito formativo avranno inizio dalle ore 14,20 e termine alle ore 14.50: al di fuori di tali orari non sarà possibile l’accesso all’aula della conferenza.
A tutti Voi il mio più cordiale saluto.
(Giancarlo Tanzarella)
Con il consenso di Mario Chiti, che ne è coautore, vi propongo la introduzione al volume “L’Unione Bancaria Europea”
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